Quanto conta l’uso delle parole ai fini della divulgazione mediatica per la salute mentale?
Tanto, troppo. Per questo, per l’impatto che hanno sulla percezione collettiva nasce il Vademecum, una guida capace di offrireuna terminologia appropriata orientata al rispetto e all’inclusione piuttosto che alla stigmatizzazione.
È rivolto soprattutto a chi cura l’informazione come giornalisti, redattori ed editori, ma anche educatori e docenti, con il fine di promuovere un linguaggio sempre più consapevole e meno discriminante.
Il Vademecum è stato ideato dal Direttore del DSM-DP dell’Asl Roma 2 Massimo Cozza, da Emanuele Caroppo Dirigente Psichiatra UOC CSM d4 e dall’Ordine dei Giornalisti, all’interno dell’edizione 2025 del Festival della Salute Mentale “Ro.Mens”, giunto alla sua quarta edizione. Si è scelto appunto di non utilizzare il termine stigma, a partire dalla denominazione del Festival: “per l’inclusione e contro il pregiudizio”, quindi con un’accezione positiva.