L’anello debole

di Marinella Cornacchia pubblicato da www.exposalutementale.it il 18/11/2021
Foto di TanteTati da Pixabay 

Da anni le associazioni di familiari e di utenti chiedono il ripristino dell’organico dei servizi di salute mentale falcidiato come non mai nel corso di questo ultimo decennio. Il Covid-19 ha ulteriormente dimostrato quanto la “coperta” fosse drammaticamente ridotta per poter coprire e rispondere ai bisogni, al diritto di cura e di riabilitazione di tutti coloro che si rivolgono al servizio pubblico.
Negli ultimi tempi qualcosa si è mosso e nuove leve, pur se centellinate, stanno arrivando nei servizi territoriali.
Quello che però ora si evidenzia è che c’è una rilevante differenza tra il modus operandi a cui eravamo abituati prima rispetto ad oggi. E non parlo di favoritismi, parlo di attività vissute come missione e non come lavoro standardizzato.

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Pandemia, Salute Mentale e Sistema Sanitario Nazionale

di Girolamo Digilio pubblicato da www.exposalutementale.it il 5/10/21

La pandemia Covid 19, ha posto al centro dell’attenzione, forse per la prima volta in maniera così coinvolgente, l’importanza della salute mentale e dei servizi per la sua tutela nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Il cambiamento radicale degli stili di vita, lo sconvolgimento delle relazioni sociali, il distanziamento fisico, hanno generato disorientamento e disagi, fino a veri e propri disturbi della sfera psico-affettiva, anche in molte persone “normali”. Tanto più ciò è avvenuto nelle persone definite “più fragili”: non solo coloro che hanno già un disturbo psichico, sempre fra i primi ad essere emarginati e scartati, ma anche i poveri, i bambini e gli anziani, i giovani in via di formazione nella scuola o all’inizio della loro attività lavorativa e intere famiglie poste davanti a problemi nuovi e complessi.

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Salute mentale sempre più povera

di Massimo Cozza da www.quotidianosanita.it – Lettere al direttore del 6/9/21

Gentile Direttore,       
il quadro dell’assistenza psichiatrica in Italia, così come risulta da un’ analisi dei dati del Rapporto Salute Mentale del Ministero della Salute relativo all’anno 2019 appare caratterizzato, in primo luogo, da una significativa contrazione dei costi sia a livello ambulatoriale che ospedaliero.
Il costo medio annuo per residente dell’assistenza psichiatrica è diminuito da euro 78,1 nel 2018 a euro 65,4 nel 2019.
Rispetto al finanziamento del SSN il costo dell’assistenza psichiatrica passa dal 3,5% nel 2018 al 2,9% nel 2019, quando l’obbiettivo, come assunto dagli stessi Presidenti delle Regioni nel 2001, è del 5%.
Anche i Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) diminuiscono di 6 unità, da 143 a 137, verosimilmente in seguito al processo di accorpamento che continua nel tempo. Ma sono diminuite anche le strutture residenziali (-13), le semiresidenziali (-7), gli stessi Spdc (-6) e i relativi posti letto (-67).

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Le priorità per la psichiatria al G20 Health track side event sulla salute mentale

di Fabrizio Starace da Sanità 24 – Il Sole 24 ore –  del 3 settembre 2021

Permettetemi innanzitutto di esprimere la mia più profonda gratitudine alla Presidenza Italiana del G20 e al Ministro Speranza per il privilegio di intervenire a questo incontro, e il mio più sentito ringraziamento ai rappresentanti dei Paesi del G20 e delle Organizzazioni Internazionali, il cui coinvolgimento e impegno hanno reso possibile questo Evento. L’evento G20 sulla salute mentale che si svolge oggi è una grande opportunità per riaffermare la forza di reazione e resilienza delle nostre comunità, di fronte alla sfida della pandemia. L’analisi critica del recente passato ci offre un’opportunità cruciale, forse irripetibile, per rafforzare i sistemi di salute mentale nei nostri Paesi. La pandemia ha colpito le nostre vite e la nostra salute, sia fisica che mentale, ma allo stesso tempo ha determinato profondi cambiamenti di atteggiamento nei confronti dei beni comuni, come sono la salute e la salute mentale. Oggi la salute mentale è divenuta una priorità, e questo incontro lo conferma.

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Aumentano i finanziamenti per la Salute Mentale

da  www.conferenzasalutementale.it

Con l’Intesa Stato Regioni del 4 agosto arrivano primi segnali concreti per la Salute Mentale di comunità dopo la Conferenza nazionale di fine giugno. Altre risorse, come annunciato dal Ministro Speranza, arriveranno dagli investimenti per l’edilizia e l’ammodernamento tecnologico. Ancora molto c’è da fare: bisogna insistere per far assegnare anche a progetti per la salute mentale le risorse PNRR per il potenziamento dell’assistenza socio sanitaria territoriale e aumentare il FSN. La mobilitazione continua.
Per la SALUTE MENTALE vedi pagina 5 dell’intesa: “o) 60 milioni destinati a finanziare un progetto di rafforzamento dei Dipartimenti di Salute Mentale, che sarà successivamente oggetto di intesa in Conferenza Stato-Regioni, per il superamento della contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale, per la qualificazione dei percorsi per la effettiva presa in carico e per il reinserimento sociale dei pazienti con disturbi psichiatrici autori di reato a completamento del processo di attuazione della legge n. 81/2014, e per l’effettuazione attuazione degli obiettivi di presa in carico e di lavoro in rete per i disturbi dell’adulto, dell’infanzia e dell’adolescenza …”

Salute mentale: ritrovare il coraggio e la condivisione politica e sociale dei tempi di Basaglia

di Girolamo Digilio da www.quotidianosanita.it – Lettere al direttore del 19 luglio 2021

Gentile Direttore,

ho letto con molto interesse il documento del Collegio Nazionale dei Dipartimenti di Salute Mentale sulla recente Conferenza nazionale per la Salute mentale per la quale si parla di “falsa partenza” e condivido gran parte dei principi enunciati, delle considerazioni svolte e delle proposte avanzate. C’è un punto tuttavia che, a mio avviso, meriterebbe di essere ulteriormente approfondito ed è quello della coerenza fra la enunciazione di principi, di progetti e di proposte e i comportamenti personali e professionali, un punto che molto spesso marca drammaticamente la distanza fra il dire e il fare.
La questione assume una spiccata valenza etica e riguarda non solo il ceto politico in quanto detentore di un decisivo potere esecutivo ma anche, nelle sue scelte quotidiane, ciascuno di noi, in quanto cittadino, utente dei servizi, operatore o professionista.
Nella storia del movimento che, intorno a Franco Basaglia, ha portato ad una trasformazione radicale della scienza e della pratica della psichiatria, alla chiusura dei manicomi e alla costruzione degli assi portanti dei DSM spiccano i comportamenti di numerose personalità che in un contesto assai difficile, operando all’interno del sistema con coraggio e grande tenacia riuscirono a dimostrare la superiorità della presa in cura globale rispetto alla cura intesa come internamento e repressione del paziente e a imporre la concezione della salute mentale di comunità.

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